venerdì 3 aprile 2015

Non c'è nessuno che può vedere quando serve?

Siamo arrivati al punto in cui, grazie alla tecnologia, tutto (o quasi, ma ci manca poco) è sotto controllo, da vicino e da lontano: riusciamo a controllare se ci sono anomalie nella nostra casa vacanze stesi sul letto di casa nostra, gli hard disk registrano ogni movimento che avviene (persino il movimento di una foglia) e poi tutto viene visto dai nostri computer, tablet, smartphone o qualunque altro mezzo.
Tutto è sotto controllo.

Ne siamo sicuri?


Al di là del solo controllo con telecamere, ormai ogni aspetto della nostra vita è controllato da qualcuno, eppure l'uomo è sempre capace di trovare delle scappatoie.
Quando succedono dei delitti, dopo poco tempo si può già arrivare a stilare una serie di sospettati che hanno avuto in qualche modo dei rapporti della vita. Come fanno? Controllando gli apparecchi elettronici, gli spostamenti e persino andando a cercare tracce di DNA in posti che nessuno penserebbe mai.
La maggior parte delle volte ci si azzecca, è normale avere un margine di errore: niente è perfetto.

Eppure quanto successo in questi giorni mi porta a chiedere dentro di me: visti tutti questi controlli che si fanno dopo che la strage sia avvenuta, perché non siamo in grado di farli anche prima, riuscendo magari ad evitare che succeda?


© Il Mattino
Lui è Andreas Lubitz, divenuto 'famoso' per la strage dell'Airbus 320 della Germanwings che ha portato all'uccisione di circa 150 persone.
Si viene poi (ma solo poi) a scoprire che, in ordine sparso:

  • Temeva di perdere il lavoro a causa della vista
  • Soffriva di depressione
  • Anche se prescritti, non assumeva farmaci per curare la malattia
  • ...
Ci sono tanti altri dettagli che non sto qui ad elencare, ma una cosa mi ha stupito ancora di più.
Nel sito dell'ANSA, è notizia di qualche giorno fa che Lubitz cercò notizie sui metodi di suicidio e sulla chiusura delle cabine in aereo.
A primo colpo, può essere che le due cose possano essere slegate perché (personalmente) non è giusto il fatto che siccome io desidero di farla finita decido di farlo con altre 150 persone. Ma la realtà purtroppo è diversa.

Nessuno che gli era vicino poteva fermarlo?
Nessuno poteva impedirgli di volare se realmente cercava il suicidio?
Nessuno prima aveva capito tutto questo?

Col senno di poi tutto si può evitare, il problema è che tutto il controllo attorno a noi serve a poco quando succedono queste cose.
E' notizia di questi giorni che si vuole far in modo di inserire delle telecamere all'interno della cabina di pilotaggio per far in modo di tenere sotto controllo quanto accade al suo interno e di fare in modo che sia presente un terzo pilota nel caso in cui uno di questi si assenti (come successo nel caso Lubitz, rimasto chiuso fuori dalla cabina di pilotaggio in quanto la porta è stata bloccata dall'interno): aiuterebbe a fare ancora più luce nel caso (speriamo mai) di eventuali stragi future, ma non ad evitarle.

Mi sono soffermato in particolare su questo caso, ma ce ne sarebbe una lista infinita: scandalo Mose, tangenti ad Ischia, scandalo Manenti, .....

Pongo nuovamente la domanda iniziale, mi piacerebbe sapere una risposta da chi può fare in modo di aprire la mente ad un ragazzo che vuole capire come gira il mondo: non c'è nessuno che può vedere quando serve?

martedì 31 marzo 2015

Qualcuno è tornato, ma non si sa per chi.

Cercando un modo per esprimere i miei pensieri, ho deciso di tornare a scrivere su questo blog, guardando a ciò che succede intorno a noi, con relativi vantaggi, svantaggi e quant'altro.

Perchè? Non c'è un perché sinceramente. Ma se poi ci pensate, a tante cose non c'è un perché, eppure vengono fatte lo stesso. O sbaglio?

Per chi? Non saprei sinceramente. Per chi ci capita per sbaglio, per chi vuole capire un altro punto di vista (magari uguale ad altre migliaia di persone), per chi ha tempo da perdere e va in giro qua e là. Insomma, il target è 0-99 di qualunque sesso, razza, religione e compagnia telefonica.

Che altro dire? Apriamo la mente e pensiamo.